Finito il volo, atterraggio brusco: niente licenza per SL
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Finito il volo, atterraggio brusco: niente licenza per SL
l Bellinzona non ha ricevuto il nullaosta per la Super
Comunale non a norma e budget troppo piccolo per la massima serie i «capi di imputazione» contestati
Un fulmine a ciel sereno, o quasi: la Swiss Football League ieri non ha concesso la licenza a sette delle ventotto squadre che fanno parte del gotha del calcio elvetico, fra cui il Bellinzona (ma «solo» in caso di promozione), il Lugano e il Chiasso. In sostanza, due i... capi d’imputazione contestati alle compagini di cui sopra: bilanci non a norma e infrastrutture vetuste e non corrispondenti ai dettami della Lega.
Quanto ai granata, la situazione secondo il vice-presidente della Commissione licenze della Lega Olivier Rodondi è abbastanza chiara: «Per ricevere la licenza ogni squadra deve rispettare un certo numero di oneri. Il problema principale del Bellinzona è lo stadio: sappiamo dei lavori di ristrutturazione del Comunale, ed infatti se dovessero restare in Challenge League i ticinesi non avrebbero problemi, perlomeno fino al 2010, quando scadrà la proroga concessa in via eccezionale a tutti i club». Ci sarebbe, secondo alcuni, la possibilità che l’undici di Vlado Petkovic usufruisca di Cornaredo: «No – ha spiegato Rodondi –, mi spiace per il Bellinzona ma questo non è possibile. Anche il Lugano ha problemi simili, fra cui appunto quello dello stadio». C’è di più: «Oltre alle infrastrutture, devo dire che la capolista di Challenge League non ha un budget tale da poter giocare in Super».
Quali soluzioni, allora? «Penso al Wil, che ha ricevuto la licenza in prima istanza per giocare nella massima serie grazie al fatto che potrebbe disputare gli incontri casalinghi alla AFG Arena di San Gallo: il Bellinzona insomma può sempre chiedere ‘‘asilo’’ a Vaduz o a Lucerna».
Capitolo-Lugano: Rodondi ha confermato che i bianconeri non sono in regola con il bilancio, in particolare con una voce. Il club è però convinto che la documentazione presentata sia completa e non a caso inoltrerà ricorso contro la decisione presa.
Decisamente più complicata per contro la situazione del Chiasso: «Beh, loro hanno dei problemi finanziari che risalgono addirittura all’esercizio 2006. Inoltre, come è noto da tempo uno sponsor è venuto meno all’accordo lasciando un buco non indifferente (mezzo milione di franchi, n.d.r.). Credo che fossero già coscienti del fatto che non avrebbero ricevuto la licenza».
Più in generale, ha concluso Rodondi, «il Ticino deve risolvere quanto prima il problema delle sue infrastrutture sportive», che sono «vecchie e decrepite».
Comunale non a norma e budget troppo piccolo per la massima serie i «capi di imputazione» contestati
Un fulmine a ciel sereno, o quasi: la Swiss Football League ieri non ha concesso la licenza a sette delle ventotto squadre che fanno parte del gotha del calcio elvetico, fra cui il Bellinzona (ma «solo» in caso di promozione), il Lugano e il Chiasso. In sostanza, due i... capi d’imputazione contestati alle compagini di cui sopra: bilanci non a norma e infrastrutture vetuste e non corrispondenti ai dettami della Lega.
Quanto ai granata, la situazione secondo il vice-presidente della Commissione licenze della Lega Olivier Rodondi è abbastanza chiara: «Per ricevere la licenza ogni squadra deve rispettare un certo numero di oneri. Il problema principale del Bellinzona è lo stadio: sappiamo dei lavori di ristrutturazione del Comunale, ed infatti se dovessero restare in Challenge League i ticinesi non avrebbero problemi, perlomeno fino al 2010, quando scadrà la proroga concessa in via eccezionale a tutti i club». Ci sarebbe, secondo alcuni, la possibilità che l’undici di Vlado Petkovic usufruisca di Cornaredo: «No – ha spiegato Rodondi –, mi spiace per il Bellinzona ma questo non è possibile. Anche il Lugano ha problemi simili, fra cui appunto quello dello stadio». C’è di più: «Oltre alle infrastrutture, devo dire che la capolista di Challenge League non ha un budget tale da poter giocare in Super».
Quali soluzioni, allora? «Penso al Wil, che ha ricevuto la licenza in prima istanza per giocare nella massima serie grazie al fatto che potrebbe disputare gli incontri casalinghi alla AFG Arena di San Gallo: il Bellinzona insomma può sempre chiedere ‘‘asilo’’ a Vaduz o a Lucerna».
Capitolo-Lugano: Rodondi ha confermato che i bianconeri non sono in regola con il bilancio, in particolare con una voce. Il club è però convinto che la documentazione presentata sia completa e non a caso inoltrerà ricorso contro la decisione presa.
Decisamente più complicata per contro la situazione del Chiasso: «Beh, loro hanno dei problemi finanziari che risalgono addirittura all’esercizio 2006. Inoltre, come è noto da tempo uno sponsor è venuto meno all’accordo lasciando un buco non indifferente (mezzo milione di franchi, n.d.r.). Credo che fossero già coscienti del fatto che non avrebbero ricevuto la licenza».
Più in generale, ha concluso Rodondi, «il Ticino deve risolvere quanto prima il problema delle sue infrastrutture sportive», che sono «vecchie e decrepite».
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