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Lettori del CdT :

Premetto che dopo la dettagliata analisi del vs. collaboratore Carlo Scolozzi nell’edizione del 13 novembre, processare nuovamente l’ ACL sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.
Ciò non toglie che alcune considerazioni vanno pur espresse.
Lasciamo perdere i proclami di inizio campionato (i soliti bla... bla...) e diciamo concretamente come stanno le cose: la cordata Pastorello e con lui il fido DS Teti non sono venuti a Lugano per il bel clima o per fare beneficenza; sono venuti a parcheggiare dei «cosiddetti» calciatori che non trovavano più spazio in Italia e visto che da noi si pratica un calcio (a loro giudizio) di seconda categoria, questi giocatori avrebbero avuto la possibilità di affermarsi per poi ritornare a calcare i verdi tappeti della vicina penisola, con lauti ingaggi e un bel gruzzolo tornaconto per la cordata. Aveva dunque ragione l’avv. Spiess, che a suo tempo intervistato da Teleticino ebbe a dire che l’ ACL è una società di «parcheggio» per cui, con questa politica,non ci sarà futuro. Il sig.
Pastorello al momento de suo insediamento, e davanti al Municipio in corpore ebbe a dire «Non siamo venuti a Lugano per saccheggiare» d’altronde non c’è niente da saccheggiare». Siamo venuti per un vero progetto,con un occhio particolare al settore giovanile (aspettiamo ancora oggi di conoscerlo questo progetto sig. Pastorello).
Io direi piuttosto che sono venuti a Lugano unicamente per i loro «affari» e che hanno portato degli autentici «brocchi» e che stanno distruggendo quel poco di buono che si era costruito sin’ora. E qui chiamerei in causa anche i politici di Lugano che si sono lasciati incantare dalle belle parole del Patron e del di lui fido Teti (vero on. Cansani?) Il settore giovanile (fiore all’occhiello dell’ ACL)è a rischio con questi personaggi, visto che vengono preferiti giocatori vicini all’ AVS (vedi Mazzola) ai nostri giovani. Il fatto che i prima squadra ne vengano inseriti 2 o 3, non è comunque sufficiente. L’allenatore avrà pure avuto le sue colpe; ma siamo sicuri che era lui che sceglieva gli uomini da mandare in campo, oppure certi giocatori gli sono stati volutamente imposti visto che dovevano essere valorizzati?. Personalmente sposerei quest’ultima tesi. Se non li fai giocare, non possono essere valorizzati e di conseguenza non vanno sul mercato; dunque, anche se inferiori ai nostri giovani, devono giocare… È inutile che la «cordata» ci riempia di belle parole.
Non ci crediamo più; conosciamo come si muovono le «cordate» da noi, e qual è il loro scopo finale; l’esempio più recente è quello, anni oro sono dell’ ACB, sempre con una cordata azzurra. Infine la ciliegina sulla torta è arrivata con l’ingaggio del nuovo «mister». Complimenti... È stato ingaggiato uno «pseudo allenatore» italiano, senza alcuna esperienza e ciò che è più grave senza alcuna conoscenza del calcio svizzero. Bastava guardare in casa nostra ove i vari Ortelli, Morinini o altri potevano benissimo entrare in linea di conto; ma siccome tutto doveva rimanere «azzurro» anche il nuovo allenatore non sfuggiva a questa regola. Morale della favola: un’altra stagione buttata alle ortiche; progetti mai concretamente presentati; DS non all’altezza della situazione; giocatori rivelatisi autentici brocchi; scelte sciagurate; presidente assente e senza alcun carisma. Meditate gente, meditate.

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