Centrodestra, il marasma del partito che non c’è

Udc si spacca sull’idea di Berlusconi. Fini passa la contrattacco: “Non temiamo né Berlusconi né Veltroni”. Russo Spena consiglia di “tornare nelle sedi istituzionali”, mentre su tutto aleggia lo spettro del referendum

Ma che bella squadra sta mettendo su il cavaliere, molti “senza tetto” presto troveranno una casa comoda ed accogliente dove alloggiare, si chiamerà il Partito delle libertà (o Popolo delle libertà, ndr). Ci sono gli sponsor, come Storace, e quelli che, invece, entreranno a far parte del nuovo soggetto politico come De Gregorio, battezzato da “Le iene” il traditore, Carlo Giovanardi, la quinta colonna di Forza Italia nell’Udc, Gianfranco Rotondi, con tutta probabilità Capezzone, ex radicale, Caldoro e Robilotta, socialisti di “centrodestra” ed il repubblicano Nucara. In tutto questo marasma, la confusione creata dai, e nei, partiti del centrodestra regna sovrana. Non è ben chiaro chi farà cosa. Tanto che Russo Spena, avverte “la necessita di tornare alle sedi istituzionali, dove il dibattito è già avviato”. Nell’Udc si riparla, invece, di balena bianca, ovvero, si cerca di creare una forza di centro che possa essere determinante per decidere chi governerà. “Casini sa benissimo che l'Udc aveva senso nel quadro della Casa delle Liberta. Ora che la Cdl non esiste piu', anche Casini deve riflettere e pensare a superare l'Udc”. Sono parole di Bruno Tabacci, intervistato a 'Contro Adinolfi' per Nessuno Tv, che prende subito spunto dalla nascita del Pdl di Silvio Berlusconi per lanciare un nuovo progetto politico. E continua: “Con una legge elettorale proporzionale sul modello tedesco, resteranno in piedi poche aree politiche: il Partito democratico, il partito populista berlusconiano, An, la Cosa Rossa. Noi dobbiamo fare la Cosa Bianca - afferma Tabacci - Convocare gia' a gennaio gli Stati Generali di quello che dovra' essere un nuovo grande partito di centro”. Poi indica perfino i componenti: “I soggetti da coinvolgere - osserva - sono quelli con cui ho tenuto i contatti in tutti questi mesi, partendo da Savino Pezzotta e Luca Cordero di Montezemolo”.
Intanto Francesco Cossiga fa un ragionamento diverso e lancia il 'Veltru-sconi', ovvero il patto tra Walter Veltroni e Silvio Berlusconi per fare la legge elettorale e poi tornare al voto: 'Non me lo aspettavo: lo sogno e lo chiedo da dieci anni. Se vogliamo essere piu' chiari, alla sarda, s'ha da fa, l'inciucio”. Poi si rifà a Crozza: “Vede, il 'Veltrusconi' passera'. E allora, malgrado le chiacchiere, accadra' quel che dice Crozza. Votata la riforma, infatti, Veltroni sara' di certo leale al governo. Ma anche...pacatamente, serenamente... lo farà cadere”, prevede Cossiga.
A destra non stanno messi meglio che al centro: Storace ha mollato Fini per fare “La destra”, i colonnelli, che non aspettano altro che il segretario di An convochi finalmente il congresso del partito, organizzano eventi senza invitare Fini, al quale, sembra, che non resti altro che il sostegno della Mussolini. Dal canto suo il leader di An non può che difendersi dicendo che il bipolarismo è una conquista che non si tocca e che non si fa intimorire né da Berlusconi e né da Veltroni. Poi chiude con una osservazione di certo interessante ricordando come ieri Silvio Berlusconi abbia chiuso all'ipotesi di affiancare al dialogo sulla legge elettorale il confronto sulle riforme istituzionali.
An, invece, spiega Fini, "non si sottrarra' al dialogo", perche' "se il governo continua a rimanere in carica, anche se per un solo voto, per quale motivo noi non dobbiamo discutere anche di riforme?”. Su tutto ciò aleggia lo spettro del referendum, come ricorda Russo Spena, “che va evitato”, ed invita Enzo Bianco, presidente della Commissione Affari costituzionali a presentare un testo condiviso al Parlamento.